Laura Facchinelli arte

GLI STUDI UMANISTICI

PERIODO DELLA SINTESI POETICA

Laura frequenta la Facoltà di Lettere indirizzando il proprio corso di studi sulle discipline artistiche. Conseguirà la laurea nel 1975 presso l’Università di Ca’ Foscari di Venezia discutendo col prof. Terisio Pignatti una tesi sulla decorazione pittorica secentesca della chiesa di San Zaccaria a Venezia.

Dai primi anni ’70 Laura frequenta anche la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, diretta da Luigi Tito.

Dalle inquadrature di vicoli e piazze di impronta metafisica, verso la metà degli anni ’70 l’artista passa ad elaborare un proprio linguaggio compositivo ispirato all’essenzialità di Morandi, alle prospettive di Rosai, alla levità trasparente di Lilloni. La ricerca si traduce in vedute frontali di case d’una struggente semplicità compositiva.

Gli amati manichini dechirichiani dissolvono la loro durezza: ed ecco un nudo soave e casto, ecco due figure femminili in comunicazione intima, silente. Non ci sono volti, ma solo sensazioni impercettibili.

In questo momento l’artista stende il colore ad olio con i polpastrelli, trasmettendo sulla tela un’emozione intensa in chiave tattile. È il periodo della Sintesi Poetica.

Laura Facchinelli - Arte
Case e collina, olio su tela cm 50x40	GLI STUDI UMANISTICI PERIODO DELLA SINTESI POETICA Laura frequenta la Facoltà di Lettere indirizzando il proprio corso di studi sulle discipline artistiche. Conseguirà la laurea nel 1975 presso l’Università di Ca’ Foscari di Venezia discutendo col prof. Terisio Pignatti una tesi sulla decorazione pittorica secentesca della chiesa di San Zaccaria a Venezia. Dai primi anni ’70 Laura frequenta anche la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, diretta da Luigi Tito. Dalle inquadrature di vicoli e piazze di impronta metafisica, verso la metà degli anni ’70 l’artista passa ad elaborare un proprio linguaggio compositivo ispirato all’essenzialità di Morandi, alle prospettive di Rosai, alla levità trasparente di Lilloni. La ricerca si traduce in vedute frontali di case d’una struggente semplicità compositiva. Gli amati manichini dechirichiani dissolvono la loro durezza: ed ecco un nudo soave e casto, ecco due figure femminili in comunicazione intima, silente. Non ci sono volti, ma solo sensazioni impercettibili. In questo momento l’artista stende il colore ad olio con i polpastrelli, trasmettendo sulla tela un’emozione intensa in chiave tattile. È il periodo della Sintesi Poetica.