Laura Facchinelli - Arte |
Cos’è, per te, la pittura? L’amore di sempre.
Il tuo primo quadro? Le rose del mio compleanno, a 13 anni.
Lo conservi ancora? Naturalmente. Io non butto via niente. Le cose che ho fatto sono la mia storia. Persino i lavori a maglia. I quadri, poi, sono sacri.
Li tieni in salotto, con le loro brave cornici? Macché. Per anni sono rimasti in soffitta. Mi hanno seguita nei traslochi. A un certo punto li ho cercati. Di recente li ho fotografati e suddivisi in periodi.
Perché non l’hai fatto prima? L’ho fatto quando ho capito che non potevo più trascurare questa parte di me.
In che senso? Anche al di fuori del lavoro in azienda (quasi 30 anni), ho sempre coltivato la scrittura. Mi sembrava che richiedesse una preparazione più solida e quindi, in certo senso, valesse di più. L’arte … guardavo quella degli altri. Da critico d’arte, da storico. Attraverso la scrittura, appunto.
Così esprimevi l’“io” più razionale… Già, forse.
E adesso, invece? Hai presente la parabola dei talenti? Se sai fare qualcosa, falla! No, non è per questo… Insomma ho dedicato la mia vita all’arte impegnandomi anche personalmente, attraverso la pittura. Ad un certo punto ho voluto riprendere il filo che, dai quadretti di ragazzina, attraverso un anno molto intenso all’Accademia di Genova … |
|